Aggiornamento della politica di Sea of Thieves sulle seconde possibilità
Il nostro recente aggiornamento della politica sull'applicazione del regolamento è stato accolto in modo positivo sia internamente che dai giocatori, e siamo molto soddisfatti della risposta ricevuta e dell'impatto che questi cambiamenti hanno avuto sin dalla loro introduzione nel corso di quest'anno.
Per la fase successiva dell'evoluzione della nostra politica sull'applicazione del regolamento, ci siamo impegnati a riesaminare alcuni dei ban emessi nel corso dei sette anni trascorsi dall'uscita del gioco, al fine di stabilire il metodo più efficace per concedere una seconda possibilità ai giocatori. Siamo lieti di condividere oggi con voi i dettagli del piano finalizzato a revocare alcuni dei ban imposti nel corso della vita di Sea of Thieves.
Riesaminare tutti i nostri provvedimenti e le motivazioni addotte per i ban ha richiesto tempo; abbiamo dovuto essere particolarmente scrupolosi nel definire una politica che bilanciasse la volontà di offrire una seconda possibilità a chi è stato bannato e, allo stesso tempo, proteggere i giocatori da comportamenti dannosi e da chi li mette in atto.
In breve: a partire da giovedì 16 ottobre, molti giocatori che erano stati bannati per aver commesso una serie di trasgressioni minori potranno di nuovo solcare i mari. Tuttavia, continueremo ad applicare una politica di tolleranza zero nei confronti di determinati comportamenti; di conseguenza, ai giocatori responsabili di quelle specifiche azioni non verrà concessa l'opportunità di tornare.
Reintegro dei giocatori
Come indicato sopra, i giocatori che hanno ricevuto un ban per accumulo di trasgressioni minori potranno accedere di nuovo ai server di Sea of Thieves a partire da giovedì 16 ottobre. Non elencheremo in questa sede tutti i motivi che riterremo validi per concedere una seconda possibilità, ma questi rientreranno nella stessa categoria di infrazioni come, ad esempio, l'uso di nomi inappropriati per navi e animaletti, lo stream sniping o il linguaggio offensivo.
Questi giocatori, una volta rientrati nel gioco, troveranno nove punti infrazione già presenti sul loro account Sea of Thieves. In altre parole, chi riceve una seconda possibilità dovrà dimostrare fin da subito le proprie buone intenzioni. Così come gli altri giocatori, anche gli utenti riammessi avranno l'opportunità di vedere il proprio punteggio diminuire di un punto al mese, a patto di mantenere una condotta adeguata; di conseguenza, se continueranno a comportarsi in modo esemplare per un periodo prolungato, il punteggio verrà progressivamente azzerato.
Politica di tolleranza zero
Ovviamente, non tutti i giocatori meritano una seconda possibilità, e per questo motivo abbiamo tracciato una linea chiara tra chi può essere reintegrato e chi, invece, non è più il benvenuto nel nostro gioco. I giocatori che sono stati bannati per aver usato dispositivi esterni al fine di barare, per attività di data mining o per aver fatto uso di copie illegali del gioco non saranno autorizzati a tornare sui mari.
Lo stesso vale per i giocatori che hanno violato i Termini di servizio Microsoft, ad esempio tramite la compravendita di account, minacce nella vita reale e altri comportamenti illeciti.
Appelli
Anche se ci siamo impegnati per garantire che ogni giocatore fosse giudicato in modo equo, la rimozione dei ban su larga scala presenta comunque alcune difficoltà. Siamo consapevoli che in passato alcune infrazioni potrebbero essere state assegnate a categorie non corrette, e che tali categorie e classificazioni potrebbero essere cambiate nel tempo trascorso dall'uscita del gioco.
È per questo motivo che, una volta che questa politica sarà entrata in vigore, gli utenti potranno fare appello all'assistenza giocatori. Qualora alcuni giocatori risultassero ancora bannati pur ritenendo di aver diritto alla revoca della sanzione, la nostra assistenza giocatori potrà esaminare la cronologia dei relativi account, confrontarla con le nostre politiche e, in base agli elementi riscontrati, decidere se annullare o confermare il provvedimento.
Data la natura manuale di questo lavoro e il nostro impegno a svolgerlo in modo meticoloso, nelle settimane e nei mesi a venire gli utenti potrebbero dover attendere più del solito per ricevere una risposta dall'assistenza giocatori. Desideriamo ringraziarvi per la pazienza dimostrata mentre esaminiamo individualmente ogni richiesta di appello, e ci impegniamo a rivalutare la posizione di tutti i giocatori che in passato hanno ricevuto un Redbeard, al fine di stabilire se siano idonei a ricevere una seconda possibilità.
Il momento giusto
Una persona di 14 anni che avesse iniziato a giocare a Sea of Thieves al momento dell'uscita, sette anni fa, ora ne avrebbe 21, passando così dall'adolescenza all'età adulta. In un arco di tempo così lungo, è naturale che ci sia spazio per la crescita personale e l'introspezione. Questa riflessione, unita alla nostra nuova e più equilibrata politica sull'applicazione del regolamento, ci porta a ritenere che sia questo il momento giusto per offrire ai giocatori precedentemente bannati la possibilità di rientrare nel nostro mondo, prendere decisioni migliori e riscattarsi da tutte le piccole infrazioni commesse in passato.
Comprendiamo che la riammissione di giocatori già bannati in precedenza possa inizialmente destare alcune perplessità, ma desideriamo rassicurarvi sul fatto che abbiamo profuso un grande impegno nella revisione e nell'implementazione da parte nostra di questa politica, e siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto. Per questo motivo, non vediamo l'ora di riaccogliere questi giocatori, e siamo fiduciosi che i pirati a cui sarà concessa una seconda possibilità di solcare i mari di Sea of Thieves affronteranno il loro ritorno a bordo con un atteggiamento più maturo, cogliendo l'occasione per riflettere sul proprio comportamento passato. Vi aspettiamo!
